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Immagine del redattoreMatthew Pasini

Il pericolo di un foglio di via "sospeso".

Giovanna e il “foglio di Via” - 31 marzo 2022.


Quando nel 2010 io e Giovanna abitavamo in una piccola stanza, venne la Polizia di Stato, mi portò via e mi diede un foglio di Via. L’avvocato fece ricorso evidenziando che la Polizia aveva agito in quel modo per asportarmi dal locale per evitare le normali procedure di sfratto.


In pratica in quella maniera il proprietario liberava subito il posto risparmiando i tempi ed i costi di una azione legale di sfratto. Di fatto mi presero anche le chiavi e non potemmo più rientrare e perdemmo anche le cose personali che vi erano dentro.


In teoria dovevano fare la stessa cosa con Giovanna che abitava con me. Ma lei non era lì in quel momento e così mi portarono via da solo.


Tuttavia la questione di non aver fatto a Giovanna il “Foglio di Via”, rimase una questione "aperta" che avevano mal digerito. Negli anni successivi avevamo fatto delle denunce anche contro gli elementi della Polizia per quel maldestro atto incluso contro quella ispettrice che firmò per il Questore. Ma i carabinieri che ricevettero la nostra documentazione non fecero mai nulla a quanto ci è dato sapere. E così rimase tutto sospeso...

La cosa non fu mai chiarita. E si sa che le cose non risolte si ripresentano sempre...


Dopo di quell'evento, e a causa di esso, passammo vari anni a vivere da senzatetto: io e mia moglie non trovavamo più aiuti né nelle persone né nelle istituzioni. Del resto mi avevano visto pure caricare nell'auto della Polizia di Stato... Quell’evento si unì alla chiacchiera imperversante nel territorio già da tempo. Chiacchiera che in alcuni casi diceva che noi volevamo vivere così, chiacchiera che diceva che eravamo dediti al malaffare... Tutte cose spiegabilissime, ma la Polizia perché scrisse nel mio foglio di Via una lista di cose inventate che non avevano mai avuto riscontri utili, ma scritte al fine di darmi il foglio di via sbrigativo. Negli anni successivi, passammo numerose volte da carabinieri e polizia, ed inviammo pure del materiale. Tutto per chiedere di sistemare quelle cose, ma non hanno mai voluto ascoltarci perché avevano sempre cose ben più importanti da fare a loro dire.


Così con il tempo ci siamo trovati ad affrontare sempre problemi diversi, ma pure ad affrontare il rigenerarsi sempre degli stessi problemi mai risolti alla base: diffamazioni, storielle assurde sul nostro conto e gente che si prodigava a volerci rispedire in Veneto perché convinte che fossimo dei criminali. Alcuni in mala fede e alcuni in buona fede.


Vi fu un però periodo diverso dopo di essere usciti dalla condizione di senzatetto: un periodo nel quale Giovanna lavorò per delle famiglie importanti. E così in quel periodo venne trattata bene anche dalle autorità perché s’inchinavano a tale genti che avevano un certo influsso. Ma finito quel lavoro per il trasferimento di tali persone in altra regione, ricominciarono ad aleggiare i pensieri del “foglio di via”.


Poi la pandemia in un certo senso, con il suo stato di emergenza, ha congelato queste cose. Ma dal 1 aprile 2022 l’emergenza Covid è sospesa, e vi è il pericolo che riprendano quelle attività rimaste nel cassetto da prima pandemia: tipo il foglio di Via.


E vi è il pericolo che riprendano proprio da dove erano rimaste, senza che si consideri cosa realmente sia successo nel frattempo: come i vari lavori fatti , e soprattutto senza che vi sia mai stato un confronto atto a schiarire le cose.


Sono passati anni, ma non hanno mai avuto il tempo di fare un confronto. Chi porta avanti ste pratiche si ritiene nel giusto. Si ritiene ben informato dei fatti, pur non avendo mai sentito la parte opposta: cioè noi.


Ci sono persone purtroppo che seguono delle idee o delle chiacchiere, o dei comandi da persone che ritengono affidabili, o da superiori. Oggi giorno in Italia non vi è nulla che si possa dire con certezza, e nessuno può essere sicuro di essere protetto.


Io vorrei far notare che le persone che sono state coinvolte nella nostra storia lo sono state per sempre. Che non è poca cosa.


Dunque prima di fare cose stupide cercate di capire come sono effettivamente le cose.

Nel mondo, come pure in questi luoghi, di cose che non vanno bene ve ne sono molte. E non siamo certo io e Giovanna il problema.


Matteo.



 


Segue il ricorso fatto nel 2010 dall'avvocato al prefetto. In pratica l'avvocato evidenzia che fui accusato di resistenza a pubblico ufficiale per farmi il foglio di via e togliermi così dall'appartamento senza l'iter di sfratto. Mia moglie non si sapeva che fine aveva fatto, eravamo senza soldi e senza un recapito reciproco per rintracciarci non avendo nessuno dei due un telefono. Mia moglie non aveva nemmeno una copia della chiave, e l'unica copia l'avevo io che mi fu sottratta dalla Polizia. Quella volta sparirono anche le lenti a contatto che avevo nello zaino che non mi furono restituite, mentre il pc che era all'interno mi fu restituito con un angolo rotto. Le nostre cose personali che erano rimaste dentro l'appartamento non le abbiamo più riottenute. Poi passammo 4 anni a vivere da senzatetto. Tutto documentato, tutto documentabile. Facemmo anche esposti ai carabinieri chiedendo aiuto. Chiedemmo aiuto al sindaco, ad assistenti sociali, difensore civico, ed altri ma sempre senza ottenere nulla. Solo vari anni dopo usciimmo da questa situazione per l'interessamento di un privato che ci portò in casa sua...






 

Quando dicono che viviamo in democrazia e che nell'occidente vi è la libertà di stampa mi vien da ridere.






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