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Immagine del redattoreMatthew Pasini

I carabinieri sono la causa dell'azione sporca della Polizia del 3 agosto

Aggiornamento: 12 apr 2020

Fu’ il silenzio dei Carabinieri la causa dell’azione "sporca" fatta dalla Polizia di Stato.

Il 3 agosto 2010 la Polizia di Stato irruppe dove abitavo e mi portò via consegnandomi un foglio di Via che mi obbligava a tornare a Baone (PD), luogo dell’ultima mia residenza.

L’azione della Polizia di Stato fu "inopportuna" e il foglio di via fu annullato dall'avvocato che mi fu assegnato d’ufficio. I danni e la causa provocati da quella stupida azione fatta dalla Polizia di Stato sono però da ricercare nei carabinieri, e in questo articolo vi spiego il perché.


A tutt'oggi i danni non sono mai stati riparati e continuano a persistere e generare altri danni. Alle volte gli agenti di polizia agiscono con impeto senza verificare i fatti o le fonti: così basta magari la segnalazione di qualche "potere" nel territorio, come può essere un sindaco o un sacerdote o qualche persona stimata, per far partire alla carica degli agenti convinti di trovarsi davanti un criminale da prendere e sbattere in galera o mandarlo via con la forza bruta.


La colpa dei carabinieri è che erano al corrente della situazione personale,e di come vi erano determinati poteri allineati a farmela pagare: e i carabinieri sapevano pienamente che questi poteri che stavano agendo da mesi nei confronti miei e di Giovanna. Lo sapevano perché gli avevamo avvertiti a voce, di persona, e anche per fax ed email. E i carabinieri sapevano molto bene come loro stessi erano stati usati come strumenti da quel potere per fare quello che non è giusto. Proprio per questo dovevano avvertire la Questura della situazione che si stava consumando a Fenili*.


Forse non è nel loro mestiere fare questo, perché si comportarono nella stessa maniera con il caso Igor, quando non avvertirono la Questura sulla situazione.
Scrive Repubblica:
“ Una cortina di silenzi e omissioni ha coperto le azioni e la fuga di "Igor il Russo", il criminale che nella primavera scorsa ha terrorizzato la pianura Padana a cavallo tra Ferrara e Bologna. Da allora Igor è sparito nel nulla. Probabilmente perché, nella fase più calda della caccia all’uomo, pezzi dello Stato hanno volutamente tenuto all’oscuro altri pezzi dello Stato. Incartandosi da soli. In queste ore l’Arma dei carabinieri, che ha condotto le indagini, è precipitata in un profondo imbarazzo e il goffo comunicato stampa diffuso ieri dal Comando provinciale di Ferrara ne è l’ultima testimonianza… “ [https://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/11/03/news/i_silenzi_dei_carabinieri_sapevano_chi_era_igor_nel_fax_non_lo_scrissero_-180125580/]

Il Silenzio dei carabinieri come causa dell'azione violenta di Polizia

Per descrivere i fatti uso degli pseudonimi per i nomi dei paesi: Fenili*, Sammartino*, Concanesia*, Sangregorio* sono tutti comuni in provincia di Tiberius*. Metto un asterisco per indicare che è un pseudonimo.


Io e Giovanna eravamo arrivati senza casa a Fenili* in Agosto 2009, e il sacerdote ci aveva dato una piccola stanza ricavata da uno sgabuzzino di un locale più grande. Negli anni precedenti ne avevamo passate di tutti i colori anche nei centri di accoglienza. In breve dirò che in ogni posto dove andavamo sorgevano chiacchiere su di noi e diffamazioni che avevano l’obiettivo di farci perdere il lavoro e di farci tornare in Veneto nell'ambiente mafioso da dove siamo andati via, di modo che non potessimo più testimoniare.


Queste diffamazioni ci dipingevano in diverse maniere: alle volte ci dipingevano come Bonnie e Clyde, altre volte come ex imprenditori fuggiti dal Veneto con i soldi, altre volte come dei malati di mente, altre volte come dei furbastri, altre volte come una coppia dedita al crimine e alla prostituzione e non mancò pure una definizione del tipo “terroristi che scrivono in internet con pseudonimo”…


Ne abbiamo sentite di tutti i colori nel giro degli anni. Questo venticello entrava piano piano in qualsiasi contesto sociale nel quale tentavamo di rifarci una vita e diventava con il tempo un vero e proprio tornado!


Una cosa del genere capitò ad esempio a Baone dove avevamo residenza , a Marone sul lago di Iseo nel 2005/2006, ad Assisi nel 2006, a Pescara nel 2008 e a Fano nel 2008/2009…


Queste cose le ho ampiamente descritte ed esistono addirittura degli esposti su queste vicende... Dunque niente di nuovo che le autorità non sapessero.


Ora quando il sacerdote ci diede la piccola stanza a Fenili* in agosto 2009, non si preoccupò nemmeno di chiedere i nostri nomi e documenti vedemmo in questo una grazia: “se non conoscono i nostri nomi magari questa volta non ci saranno problemi” pensammo erroneamente.

Neanche un mese dopo i problemi invece cominciarono. E cominciarono varie dicerie sul nostro conto. Noi informammo repentinamente i carabinieri di quello che stava accadendo e lo facemmo tramite un fax e una email a settembre e a dicembre. Avvertimmo quei carabinieri che conoscevamo di Città di Castello dove nel 2006 avevamo depositato un verbale di molte pagine di denuncia querela. Facevamo questo sia perché tali carabinieri sapevano bene la nostra situazione sia perché ci sembravano più svegli di quei dei paesi piccoli come Fenili* e Sammartino* o Marone..


In Febbraio 2010 addirittura qualcuno fece il 112 spedendoci dietro una pattuglia che ci fermò come fossimo terroristi. Ma questi non erano scemi e li convincemmo a chiamare i loro colleghi di Città di Castello. Se prima di aver parlato con il maresciallo di Città di Castello erano quasi impauriti da noi, poi ci diedero la mano e si risolse la cosa.


Da quell'incontro venimmo a sapere che in giro per il territorio giravano molte diffamazioni sul nostro conto e quella chiamata al 112 ne era comunque un attestato! Non avevamo né materiale rubato con noi né droga!


Noi speravamo che quel fatto avrebbe calmato gli animi, ma dopo pochi mesi arrivarono i carabinieri di Fenili* a bussare violentemente alle due di notte . Anche questi non sapevano nulla sulla nostra situazione segno che né quelli di Città di Castello né quelli di Sammartino* (la pattuglia di febbraio 2006) gli avevano avvertiti. E noi spiegammo anche a questi e anche al loro comandante tramite una lettera scritta come era la situazione.


Bloccati anche i carabinieri di Fenili*, quel potere che però voleva farci crepare non si arrese. Aspettò che in Estate si insediasse la Polizia di Stato in un avamposto estivo e ce lì mandò di notte. Fecero irruzione e mi portarono via accusandomi di cose false che altro non erano che le diffamazioni che giravano nel territorio da vario tempo e che avevamo già segnalato ai carabinieri. La Polizia non chiamò i carabinieri di Città di Castello per verificare quanto stavo dicendo perché loro dicevano di non essere secondi a nessuno figuriamo se lo erano dei carabinieri…

Io feci il 112 ed arrivò una pattuglia dei cc composta da tre elementi. Vi erano dunque tre elementi della polizia e tre elementi dei carabinieri locali. Chiesi ai carabinieri di mettersi a contatto con il maresciallo di Città di Castello per informarsi sulla situazione… gli pregai di farlo. Ma non lo fecero. Non fecero nulla! E così la polizia mi ammanettò e mi portarono via senza che nessuno si informasse.


Mi portarono via a forza e mi misero in galera una notte per poi portarmi in Questura la mattina seguente. Anche qui nessuno mi volle ascoltare e mi fecero un foglio di via segnalando varie cose tutte false e mai verificate come ho già descritto in altri documenti. Quella della Polizia quando obiettai sul foglio di Via dicendole che mi mandavano alla morte, disse che ormai era fatto e qualsiasi cosa avessi detto era così e basta! Anzi mi invitarono ad uscire il prima possibile dalla Questura prima che cambiassero idea.


Così la Polizia di Tiberius* fece una vera schifezza. La Polizia mi doveva proteggere e invece mi ha mandato incontro alla morte. I 4 anni successivi li passammo io e Giovanna senza un tetto, perché né la Polizia di Stato né i carabinieri vollero mai prendersi le responsabilità e risolvere i danni che avevano fatto. Mi avevano visto portare via dalla Polizia in manette e questo non fece altro che peggiorare le diffamazioni sul mio conto.


Conclusioni!

Ne la Polizia di Stato né l’Arma dei Carabinieri riparò mai l’ingiustizia fatta attraverso i suoi operatori messi dentro le loro divise. Nessuno fece una rettifica o spiegò dell'errore fatto.


Per anni nessuno aiutò più né me né mia moglie e vivemmo molti anni a ciel sereno. Io persi quasi tutti i denti e mi ammalai di varie patologie senza potermele curare perché ero senza tessera sanitaria e non potevo farmela perché senza residenza e con documenti scaduti di validità. Ogni volta che si chiedeva aiuto ai cc e alla PS o non rispondevano o dicevano che non era loro competenza. Passammo 4 anni in condizioni disumane senza che nessuno facesse niente! Freddo, malattia, paura, fame...

Vedere mia moglie stare male senza poter fare nulla! E le associazioni di violenza contro le donne che non fregava nulla! Era una donna quella della Polizia che firmò il foglio di via che causò tutto questo e andava a fare i corsi di autodifesa "nei corsi contro la violenza contro le donne". Eravamo rimasti da soli. Completamente soli! Nemmeno gli animali erano trattati come noi! Chi si dimentica queste cose?


Io non dimenticherò mai i 3 agenti del 3 agosto 2010, come non dimenticherò mai quando giorni dopo il maresciallo di Città di Castello rispose ai suoi colleghi di Tiberius* di non fare nulla! Non dimenticherò mai che quando Giovanna andò a chiedere dopo 10 anni a Città di Castello delle spiegazioni, rischiò di morire.

Non avendo chi ci difendeva e nessun avvocato mai nessuno si preoccupò di noi o di pagare per le loro responsabilità. E questo è quanto ancora succede. E ho chiesto mille volte ai giornalisti che si occupassero del mio caso! Ma nulla! Mi ricordo che avevo consegnato un CD e una lettera in mano anche alla Gabanelli quando passò di qua! Nulla! Adesso si lamentano che si rischia la libertà di stampa. Ma voi giornalisti non vi siete mai accorti di aver cagato sopra la giustizia? E che cosa vi aspettate poi?



Si cerca la giustizia per i morti, come per Stefano Cucchi, ma non si cerca per i vivi. Eppure io non mi sono mai drogato né ho mai spacciato!


Matteo.


Bibliografia

I documenti inviati ai CC di Città di Castello si trovano al link: http://supper.altervista.org/giustizia/FaseMareNero.htm

Il foglio di via consegnatomi dalla Polizia con relativa descrizione si trova al link:

http://supper.altervista.org/giustizia/foglioDiVia2010.htm


La storia completa si trova sul documento "sopravvissuti".

La storia sul potere che mi ha rovinato la vita è che gestisce i carabinieri e polizia come dei burattini è contenuta nel documento "Black Cat: mafia e nazismo nascosti dentro la massoneria deviata"

I documenti e tutta la storia dal punto di vista legale, con prove e indizi è contenuta nel sito "Autodifesa- Self Defense".


Come hanno usato la burocrazia per impedirmi di avere la carta di identità e la tessera sanitaria è raccontato in un altro articolo di questo blog.


Tutto il materiale è elencato in http://supper.altervista.org/a17box.html

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