Scritto da me e Giovanna, racconta la nostra storia fino a settembre 2018...
Nel corso dell'attività aziendale abbiamo avuto la “sfortuna” di incontrare una persona che mise in atto un'azione di Stalking nei nostri confronti. Lo stalker prese di mira la nostra azienda fino a distruggerla, e poi passò nella sfera privata a distruggere la nostra immagine e le nostre persone. Nel momento in cui ci trovammo senza più lavoro, cominciò a prospettarsi l'idea di dover chiedere aiuto ai servizi sociali. Ben consci che in questi ambienti cercano in tutte le maniere di rimandarti, per assistenza economica, alle famiglie di origine, pensammo di tutelarci descrivendo ambiente e giri di amicizie del luogo origine, perché fosse BEN CHIARO che noi non potevamo ritornare indietro, nella fossa da dove eravamo stati estratti. La povertà che ci era stata indotta, l'impossibilità di difendersi in quelle condizioni, e la mancanza di leggi (nel 2004 non esisteva ancora la legge sullo Stalking), ci portarono all'unica scelta plausibile, la presentazione di un esposto a nostra tutela. Ma con l'esposto cademmo dalla padella alla brace, perché, noi giovani, non esperti di cose legali, non ci eravamo resi conto di aver menzionato in quelle carte qualche nome importante. Si innescò un processo che si espanse a macchia d'olio…
Dal 2005 al 2009 per metterCi in salvo cambiammo sei regioni italiane senza mai a riuscire a fermare quella reazione a catena che aveva generato lo Stalker e il primo esposto.
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