Dovreste sapere che quando si spedisce una lettera raccomandata, gli estremi del mittente e del destinatario sono trascritti in un documento che viene poi inviato alle autorità del luogo. O almeno questa modalità era attiva nel 2005 quando me ne accorsi per caso. Mentre inviavo una raccomandata dall'ufficio postale di Sirmione, vidi dietro la vetrata un modulo compilato con i dati di mittente e destinatario di tutte le lettere raccomandate inviate quella mattina dall’ufficio postale.
Il destinatario del report era la caserma dei carabinieri.
Ne dedussi che tutti gli uffici postali, per legge, facevano ed inviavano tale report alla caserma locale dei carabinieri o autorità preposta. E questa fu un'importante illuminazione per formulare una dinamica dei fatti che mi stavano accadendo dei quali faccio un breve riassunto.
Ma prima vi racconto meglio di quella mattina:
Era molto tardi e l’ufficio di Sirmione (BS) stava chiudendo, avevano già chiuso i computer. Per cortesia l’impiegata prese la raccomandata lo stesso, e invece di inserirla sul computer, fece la procedura manualmente. Pure il timbro fu apposto manualmente. Lo si vede anche nella foto che ho riportato della ricevuta.
Forse non la inserirono nemmeno sul report da inviare ai carabinieri che era già stato compilato e che era ben visibile attraverso il vetro. Si trattava di una lettera raccomandata contenente alcuni fogli e un CDROM con destinazione la Procura Militare di Roma in via delle Milizie.
Adesso veniamo al discorso importante.
In novembre 2004 io e Giovanna avevamo scritto la nostra prima raccomandata alla Procura di Roma contenente un esposto. Seguirono poi altre 6 raccomandate spedite tra dicembre e maggio con altri esposti. Di queste ultime 6, solo una arrivò in Procura: l'ultima di maggio.
Escludendo la prima, le raccomandate che erano sparite e dunque mai pervenute, contenevano tutte come mittente il nostro cognome. Quella di maggio invece era un caso a parte perché mettemmo una sigla come mittente: ebbene quella arrivò senza sparire.
Quella lettera di maggio arrivò in Procura e il fascicolo fu assegnato ad un magistrato, il quale registrò il reato di smarrimento e/o sottrazione documentazione per quelle precedenti. Questo fu possibile perché in quella raccomandata vi era indicata la lista delle raccomandate precedentemente inviate! Il magistrato fece un indagine di pochi giorni chiese al GIP di archiviare il caso. La motivazione indicata era che seppur la documentazione precedente non era pervenuta, non vi erano nuovi elementi per giustificare nuove indagini. La richiesta fu accolta dal GIP e il caso fu archiviato! Tutto fu fatto senza dibattimento e senza la nostra presenza.
Dunque ricapitolando, furono ben 5 le raccomandate che non arrivarono in Procura, che furono perse o prima o dopo essere arrivate, o che furono sottratte. Questo impedì ai reati iscritti di essere processati.
Merita una citazione a parte quella di Sirmione!
La raccomandata di Sirmione?
Quella di Sirmione fu spedita in giugno 2005, ma a differenza delle altre, non era indirizzata alla Procura Ordinaria, ma alla Procura Militare. Questa conteneva si il cognome mio ma probabilmente non fu inserita nel report dell’elenco da inviare ai carabinieri, come ho già raccontato.
Ebbene quella di Sirmione arrivò regolarmente. Al suo interno vi era un CD con alcuni allegati che furono stampati. Non contenendo reati di tipo militare, decisero di inoltrarla alla Procura Ordinaria: ovvero fu inoltrata dove noi avevamo già inviato le altre!
La inviarono tramite posta assicurata come codice "160/c/05 45" come si vede dalla figura al rigo 21. Questa documentazione fu inserita come integrazione nel fascicolo già aperto.
Conclusione
Tutto quello che è successo è andato nell'unica direzione di far sparire la documentazione che inviavamo. Sembra che dopo il primo esposto si sia innalzato qualcuno o qualcosa che abbia ordinato di far sparire ogni altro fascicolo inviato: difatti sparirono tutte le successive lettere inviate da noi, e questo successe fino a quando non ne scrivemmo una con mittente fittizio: la settima di maggio. Questo fece pensare che filtravano per cognome.
Tutto era reso più semplice dal fatto che il report delle lettere raccomandate di ogni ufficio postale veniva inviato ai carabinieri, i quali potevano dunque avere la situazione sotto controllo.
Quella raccomandata "militare" non poteva essere eliminata come le altre poiché era stata inviata da altra Procura, così tale documentazione fu inserita come integrazione del procedimento del 7 maggio, ma il risultato fu come di quelle scomparse!
Questo perché chiusero il fascicolo di maggio senza fare indagini, e tutta la documentazione integrata nel fascicolo dalla Procura militare fu completamente ignorata, e sparì dentro il fascicolo master.
Il 3 di gennaio 2006 fu archiviato tutto senza che noi fossimo presenti. Senza cioè permetterci di usufruire del nostro diritto alla difesa. I reati ascritti dentro il fascicolo militare non furono mai processati.
Tutta la storia di quanto successo, incluse le ricevute delle raccomandate e la storia degli errori fatti dai giudici, si trova descritto nel sito di "Autodifesa" .
Arrivederci e buona giornata.
Le sette raccomandate di Roma.
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